MUSEO – Reperti Acqua

MUSEO – Reperti Acqua
18 Febbraio 2020 neoimage

Tombino dell’Acquedotto Marino

Acqua di mare per pulir le strade

Redatto dall’ufficio tecnico del Comune, il progetto prevedeva l’impiego dell’acqua marina per diversi servizi: lavaggio stradale, lavaggio di latrine, orinatoi pubblici e mercati, estinzione di incendi, servizi vari nel porto, impiego ad uso decorativo della città (alimentazione di fontane a zampillo).
Dello storico impianto, non più funzionante dagli anni ’60 e definitivamente abbandonato nel 1970, rimane oggi soprattutto il ricordo di chi ancora lo vide in attività ed alcuni documenti cartacei presenti negli archivi storici del Comune, nonché qualche chiusino stradale.

Tubo incrostato

L’occlusione è quasi totale

Sezione di tubazione adduttrice di acqua potabile, la cui sezione utile (Ø150 mm) si restrinse progressivamente a causa di incrostazioni di calcite formatisi per il fenomeno del “vuoto in condotta”.

Gruppo idraulico

Proveniente da un albergo della Riviera Ligure

Al museo è possibile osservare questo raro gruppo idraulico, antenato dei moderni miscelatori. La commutazione vasca/doccia avveniva occludendo l’afflusso alla vasca: per pressione l’acqua, non trovando altri sfoghi, usciva dal soffione della doccia (non presente).

Misura campione

Adoperato dall’Acquedotto De Ferrari Galliera

Questo contenitore di rame, unitamente ad un cronometro, consentiva di verificare che la reale quantità d’acqua erogata con il sistema “a bocca tassata” o “a grano” corrispondesse a quanto stipulato contrattualmente.