Il progetto, presentato dal Dipartimento di Chimica e Chimica Industriale dell’Università di Genova, propone l’impiego di strategie innovative per l’identificazione di micro-contaminanti nelle acque, in particolare dei cosiddetti “contaminanti emergenti” ed i loro metaboliti.
Il progetto prevede l’impiego di campionatori passivi delle acque e successive analisi con metodi di screening e metodiche analitiche strumentali; inoltre, per alcuni campioni rilevanti, propone l’impiego della spettrometria di massa ad altissima risoluzione che consente la rivelazione di molecole unknown, cioè non inserite a priori nel protocollo analitico.
Questo studio pilota si inquadra in una ricerca più vasta che vede i proponenti coinvolti negli studi multidisciplinari noti col nome di ”esposoma”.
La strategia è versatile e, come dimostrato da precedenti studi del gruppo proponente, può essere impiegata in svariate tipologie di matrici acquose (acque reflue nei diversi stadi di trattamento, acque superficiali, acque destinate al riuso ecc.). Infatti, in base alla tipologia prescelta, i campionatori passivi sono in grado di accumulare le sostanze in situ in modo selettivo, consentendone al tempo stesso la preconcentrazione; la successiva determinazione dei contaminanti è quindi resa possibile anche quando le concentrazioni ambientali sono molto basse (ultratracce).