Il progetto, proposto dal Dipartimento di Chimica e Chimica Industriale dell’Università di Genova, mira a sviluppare una nuova tecnologia di trattamento delle acque contaminate da inquinanti emergenti.
La ricerca di base sui nuovi fotocatalizzatori è già stata svolta all’interno del laboratorio proponente: lo scopo del progetto è quello di effettuare lo scale up su un impianto pilota (volume massimo 10 l), al fine di valutare i parametri ottimali.
Lo scopo della ricerca è ottenere una tecnologia per il trattamento degli inquinanti emergenti, in particolare di antibiotici e farmaci.
I materiali utilizzati, di cui è già stata verificata l’efficienza su scala di laboratorio, sono nanoparticelle di biossido di Titanio (TiO2), supportate su materiali a luminescenza persistenti (PeL), che consentono l’azione fotocatalitica del TiO2 anche in acque torbide e in assenza di luce, e materiali magnetici provenienti da rifiuti industriali opportunamente trattati (MaM), che ne consentono un facile recupero possono essere riutilizzati più volte, riducendo i costi.
I migliori fotocatalizzatori saranno testati in un impianto di trattamento pilota appositamente realizzato per valutarne un scale up industriale.