Tossine algali nelle acque destinate al consumo umano
Il rischio di intossicazioni da tossine algali è un problema che interessa la comunità scientifica, in quanto le intossicazioni sono sempre più frequenti e principalmente dovute all’eutrofizzazione di aree marine costiere e di bacini lacustri. Questi ultimi sono una importante fonte di approvvigionamento per la produzione di acqua destinata al consumo umano, rappresentando a livello nazionale il 30% della risorsa disponibile. Le attività progettuali hanno previsto il monitoraggio a livello nazionale dei livelli di tossine algali nelle acque dei bacini naturali e artificiali nazionali. All’indagine hanno partecipato i principali acquedotti italiani (Bari, Cagliari, Firenze, Genova, Como, Torino, Venezia), l’Università di Genova e l’Istituto Superiore di Sanità di Roma. Il progetto permette di valutare la presenza di tale tossina nelle acque superficiali, utilizzate a scopo potabile. Le informazioni raccolte saranno utili per poter valutare le ricadute dell’eventuale inserimento di un valore limite per tale parametro da parte della CE. Nel 2015 è stato organizzato un circuito a livello nazionale per la determinazione di microcistine, che ha coinvolto i maggiori acquedotti italiani, e che ha permesso di intercalibrare i partner in vista del monitoraggio nazionale che sarà svolto nei prossimi mesi.